lunedì 31 agosto 2009

Considerazioni in merito al consiglio comunale del 26 agosto 2009


Quello tenutosi mercoledì 26 agosto è stato un consiglio comunale un po’ particolare: tutti, forse, si aspettavano un clima diverso rispetto a quello maturato durante la discussione. Primi tra tutti, ovviamente, noi, che dopo una lunga attesa ci aspettavamo di ricevere finalmente delle risposte complete, chiare e soddisfacenti alle interpellanze presentate dai nostri tre consiglieri eletti mentre, purtroppo, siamo rimasti ancora una volta a bocca asciutta. In secondo luogo il sindaco e l’intero gruppo di maggioranza che, come è apparso chiaro, si attendevano un atteggiamento decisamente più arrendevole e accondiscendente da parte nostra, tralasciando che i cinque consiglieri di minoranza rappresentano, uniti, quel 60% dei Sondalini, e quindi la stragrande maggioranza della popolazione, che alle elezioni del 6-7 giugno decise di non condividere il loro progetto. Infine, i numerosi sostenitori dell’amministrazione accorsi per l’occasione che, certamente, sono rimasti stupiti dall’accuratezza con cui i due gruppi di opposizione (il nostro e quello facente riferimento a Paolo Baldaccini) hanno analizzato, valutato e minuziosamente commentato le decisioni assunte dalla giunta per il governo del paese, probabilmente attendendosi anch’essi, e desiderando forse, una minoranza rigidamente allineata alle disposizioni del gruppo vincente.

Ecco spiegati allora i numerosi momenti di nervosismo manifestati dal sig. Sindaco, i quali stridono parecchio con quanto da egli affermato, proprio durante il consiglio, nel preambolo alla presentazione delle linee programmatiche dell’azione di governo; cito testualmente: “Garantirò, nel rispetto della dignità personale di ogni Consigliere, che all’interno di questo Consiglio Comunale si possa svolgere il più ampio e democratico confronto, anche informale se ce ne saranno le condizioni, al fine di offrire a Sondalo un dibattito il più ampio possibile!”. Nel corso della serata però l’atteggiamento del sig. Sindaco è apparso rispettoso solo nei momenti in cui i nostri consiglieri esprimevano il loro apprezzamento per le buone idee, che per il momento, in attesa di una loro effettiva ed auspicabile attuazione, rimangono semplicemente tali, espresse dalla maggioranza di governo, salvo poi manifestarsi visibilmente irritato nel momento in cui i consiglieri Amato, Castelli o Ricetti esprimevano i loro dubbi, proponevano delle possibili alternative o palesavano gli errori commessi dall’amministrazione. Per la serie: se la pensi come me parla pure, se no…

Curiosa poi l’ostinazione dell’intera compagine vincente nel ripetere insistentemente la propria estraneità ad ogni tipo di gioco politico, non risparmiando dure e pesantissime critiche nei confronti di chi è stato chiamato dai cittadini a governare le Istituzioni, le quali vengono addirittura dichiarate “prigioniere delle diatribe politiche”, salvo poi invocare una produttiva collaborazione con quelle stesse Istituzioni poco prima denigrate. Non credo che la giunta possa essere così poco accorta da non sapere che rompere con gli uomini politici che governano le Istituzioni, perché di rottura si tratta date le fortissime accuse rivolte nei loro confronti, significhi compromettere i rapporti con le Istituzioni stesse: non dovrebbe essere così, è vero, gli scontri di natura politica dovrebbero essere accantonati nel momento in cui i cittadini decidono di assegnare ad un gruppo, indipendentemente dal colore politico, delle responsabilità istituzionali, ma purtroppo un’amministrazione non può che scontrarsi con la dura e cruda realtà. Inoltre tutti i cittadini di Sondalo dovrebbero ormai sapere che questo tanto esaltato laboratorio politico, come viene da loro definito, non è che una vera e propria favola. Come già da noi scritto nel blog, in un articolo poi apparso anche sul “Centro Valle” del 22 agosto, il progetto politico che, a detta degli ideatori, prevedeva l'esclusione della pesante ed ingombrante presenza dei partiti e ipotizzava una idilliaca collaborazione tra uomini e donne di diversa tradizione culturale, è stato smentito e smontato dalle parole pronunciate da Angelo Costanzo, segretario provinciale del Partito Democratico, in occasione dell'apertura dei lavori della scuola di formazione dei giovani del PD, tenutisi a Sondalo il 17-18-19 luglio: “A Sondalo abbiamo vinto senza mettere il cappello del partito al candidato!”. Chi ha orecchie per intendere, intenda…

Francamente sconcertante poi l’invito che il sig. Sindaco ha rivolto al nostro consigliere Amato, suggerendogli di preparare per i successivi consigli comunali delle interpellanze che presentino un ordine del giorno già strutturato per essere apposto sui manifesti informativi di convocazione del consiglio. Motivo del contendere l’ordine del giorno n. 3 di quest’ultimo consiglio comunale, il quale recita: “Interpellanza relativa alla vendita di alcuni padiglioni dell’Ospedale Morelli presentata dal gruppo consiliare di minoranza La Svolta”. Un oggetto mal formulato e che, molto probabilmente, deve aver tratto in inganno molti cittadini: leggendolo infatti sembra di capire che i consiglieri del gruppo “La Svolta” abbiano presentato una proposta di vendita di alcuni padiglioni del Morelli. Lungi da noi il pensare che sia stato formulato in questi termini in modo volontario per screditare ancora una volta il nostro lavoro di opposizione, ma l’interpellanza presentata dai nostri consiglieri chiedeva tutt’altro ed era, tra le altre cose, strutturata in un italiano chiaro e assolutamente comprensibile: durante la campagna elettorale infatti, alcuni esponenti della lista “Obiettivi in Comune” avevano pubblicamente dichiarato che una lista avversaria aveva l’intenzione di mettere sul mercato immobiliare alcuni padiglioni dell’ospedale, senza però citarne il nome. Il nostro gruppo di minoranza chiedeva semplicemente a chi si riferissero tali accuse e sulla base di quali prove fossero state formulate. Ottima e straordinariamente corretta la risposta del consigliere Amato: “Il nostro compito non è quello di formulare gli oggetti degli ordini del giorno, per quello dovrebbero esserci gli uffici… Il nostro compito è quello di vigilare sul vostro operato attraverso la presentazione di quelle interpellanze che riteniamo opportune!”. Conclusione: discussione rinviata al prossimo consiglio, nella speranza che i cittadini siano informati di quella che era la nostra reale intenzione. Davvero curioso comunque che il sig. Sindaco chieda ai consiglieri di minoranza di svolgere il lavoro che spetterebbe invece a chi è stipendiato anche per fare questo…

Infine, è apparsa davvero imbarazzante la non-risposta (come l’ha indicato il consigliere Amato) che il sig. Sindaco ha fornito in merito all’interpellanza da noi presentata relativa alla nomina dell’assessore esterno e alla definizione degli assessorati. Un brevissimo discorso di circostanza che non fornisce alcuna spiegazione sul motivo per il quale il sig. Luigi Mescia non sia stato inserito all’interno della lista “Obiettivi in comune” dando ai cittadini la possibilità di sceglierlo, oppure no, come loro rappresentante; nessuna spiegazione sulle motivazioni che hanno portato alla nomina degli assessori e, in particolare, sulla base di quali competenze essi siano stati designati.
Ivan Selvini - La Svolta

Nessun commento:

Posta un commento